Alcuni dei miei articoli:

Nella Repubblica Democratica del Congo la rabbia e l'ingiustizia vanno oltre Goma

“A Goma la situazione è tra il caotico e il drammatico”, spiega Marco Doneda, vice-capo missione di Medici senza frontiere. La capitale della regione del Nord Kivu, a Est della Repubblica Democratica del Congo, è al momento nelle mani del Movimento 23 marzo (M23), milizia ribelle nata nel 2012 e che il vicino Ruanda, nonostante lo neghi, sostiene e finanzia.
Dopo un assedio durato circa un anno, le truppe dell’M23 sono entrate nella città il 27 gennaio, sfondando la linea difensiva della missio...

La società che desideriamo ancora - Q Code Magazine

«Siamo stanchi e siamo stanchi»: è questo il messaggio implicito che sembrano lanciare i manifestanti sdraiati davanti a uno schieramento di forze di polizia dopo aver marciato sotto una pioggia torrenziale e aver atteso la fine degli scontri per prendersi di nuovo lo spazio della strada e fare rumore per la Palestina. Dopo ore in piedi davanti agli agenti con le braccia alzate per mostrarsi disarmati, dopo aver dialogato con loro delle rispettive vite, provando a costruire un ponte raccontando...

Le attiviste di Ultima Generazione in sciopero della fame per Gaza: «Mettiamo il nostro corpo a disposizione della causa»

Dal 20 settembre Beatrice Costantino, Alina Matei e Serena Passaretti stanno protestando per ottenere che il governo italiano riconosca il genocidio a Gaza e per l’invio di supporto agli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla: «È questione di sapere di essere dalla parte giusta della storia, e di avere degli strumenti da provare»Beatrice Costantino, Alina Matei e Serena Passaretti sono tre attiviste di Ultima Generazione. Dal 20 settembre stanno facendo uno sciopero della fame per protesta...

Fin dentro i santuari - Scomodo

La cura e la condivisione del dolore devono diventare una questione politica, e realtà che hanno già fatto questo passaggio, come quelle dei santuari, ne stanno vedendo i primi germogli. È da lì che bisogna ripartire. Non perché nei santuari si trovino le giuste risposte, ma perché nei luoghi di cura si trovano le giuste domande. Bisogna rimettere in discussione un sistema che ci ha abituato a normalizzare i lividi, quelli sulla pelle e quelli sui sogni infranti di pace e di rispetto. È tempo di curare le ferite e decostruire ogni certezza per immaginare, insieme, un futuro diverso. Che non porti la violenza fin dentro i santuari, ma che porti la cura fin fuori di lì.

Les enfants de la rue – Reportage da Kinshasa, Congo

Anche Isaac è stato accusato di sorcellerie. È successo nel 2014, quando suo padre, che era malato da tempo, il giorno di Natale è morto. Il pastore di una chiesa del risveglio ha detto a sua nonna che erano lui e i suoi fratelli ad averlo mangiato, termine che nel linguaggio della sorcellerie indica l’uccisione. Portato a vivere con il pastore per due mesi, quando è tornato a casa è stato picchiato e poi – dice fermo, guardandomi negli occhi mentre i suoi tradiscono tristezza – messo in un pozz

Il dramma taciuto della violenza economica sulle donne

Oltre 100 le vittime di femminicidio solo nel 2021. Un numero tristemente in crescita, e per contrastare il quale non basta una giornata, né una condivisione di circostanza sui propri social, né tanto meno l’orgoglio degli uomini che guardando a se stessi pensano not all men, non sono tutti così. Per combattere la violenza di genere ci vuole educazione, formazione e informazione a 360 gradi. Non tutti conoscono, per esempio, una forma di violenza non meno grave di quella fisica, ma più sottile e

Rallentare la nostra sfrenata corsa: i Banande ci insegnano il valore della sospensione

La pandemia di Covid-19 è stata la brusca frenata di una macchina in autostrada: l’autista, convinto che il percorso fosse sempre dritto, regolare, privo di ostacoli, all’improvviso si è trovato davanti un muro ed è stato costretto a frenare per non schiantarsi. Per noi abituati ad andare a mille e a non dormire neanche più per lavorare, il Coronavirus ha rappresentato un rallentamento estemporaneo, tanto sconvolgente e destabilizzante da costringerci ad arrestare completamente la corsa, fino a

Le coordinate legali della Migrazione

Il migrante è una persona che, partendo da un presente critico, intraprende un viaggio incerto, con tutto l’entusiasmo di una prospettiva futura più rosea. Ma, anche ammesso che superi le difficoltà di un viaggio mai confortevole, spesso e volentieri si scontra con la frontiera che, con la stessa energia con cui è arrivato lì, lo rimbalza.

La migrazione è un fenomeno sulla bocca di tutti, in Parlamento, al bar o sulla metropolitana. Ma cosa ne sappiamo veramente? Gli aspetti da considerare sono

Un approccio cosmopolitico alla crisi climatica

Non esiste una solo cultura e non esiste un unico approccio alla crisi climatica. I Q’eros delle Ande peruviane, per esempio, attribuiscono ai fenomeni atmosferici cause differenti rispetto a quelle attribuite dalla scienza. Lo spiega bene l’antropologo Geremia Cometti nel suo saggio “Cosmopolitica del cambiamento climatico tra i Q’eros delle Ande peruviane“, presente nella raccolta di saggi “Dialoghi con i non umani” curata da Emanuele Fabiano e Gaetano Mangiameli. Riportando l’esperienza di ri

Di vecchie e nuove migrazioni, e di come queste sono raccontate

Scriveva Hannah Arendt che «è nella natura delle cose che ogni azione umana che abbia fatto una volta la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando non appartiene a un lontano passato». Non fu l’unica a sostenere la teoria di una sorta di ciclicità della storia: lo fecero (e continuano a farlo), letterati, filosofi e intellettuali. Ad esempio, per quanto i più conservatori lottino per mantenere salda l’integrità delle culture, le migrazioni sono un fenomeno che esiste da ch

Allevamenti intensivi in Italia: a che punto siamo?

Nati intorno alla metà del secolo scorso, sono bastati pochi decenni perché ci si rendesse conto delle conseguenze degli allevamenti intensivi, sia a livello di impatto ambientale che a livello di conseguenze sulla salute, degli esseri umani così come degli animali. Ma poiché lo scopo degli allevamenti intensivi è quello di trarre profitto dalla produzione di carne e di derivati animali, spesso e volentieri prevale la tendenza a nasconderne gli effetti deleteri in favore dell’elemento economico.

Una pandemia, tante pandemie. La crisi che acuisce le disuguaglianze

A gennaio è uscito il rapporto OXFAM dal titolo “La pandemia della disuguaglianza”. Il legame con la crisi climatica è più stretto di quanto si creda: ecco perché.

La pandemia, che, di fronte a un virus che ha stupito tutti quanti costringendoli a rallentare, ha fortemente evidenziato e acuito disuguaglianze già presenti. Il fatto che reddito, sesso e colore della pelle abbiano determinato l’accesso alle cure e che i vaccini non siano arrivati a tutti, giusto per fare alcuni esempi, non è un’op

La cultura cambia e la tradizione non giustifica il mangiare carne

Una delle scuse più comuni utilizzate per giustificare il mangiare carne è il fatto che la nostra cultura preveda ricette che la contengono, che è sempre stato così, e che fa parte della tradizione. Se rientri tra le persone che la pensano in questo modo o se almeno una volta (o più di una) ti sei chiesto come controbattere a questa affermazione, ecco qui una notizia che sconvolgerà le persone più affezionate a questa sorta di mantra onnivoro: la cultura cambia, e con lei le tradizioni che ne fa

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